Autore: Enrico Merlin Casa Editrice: Il Saggiatore Pagine: 922 Prezzo di copertina: € 39,00 Opera ambiziosissima quella di Enrico Merlin, che ha inteso raccontare il XX secolo attraverso le schede di 1.000 opere discografiche. L'autore, giornalista e musicista jazz, gode di una preparazione musicale solida, capace di farlo avventurare con successo in intricate considerazioni armoniche o sulle scelte dei compositori classici. Nella sterminata panoramica proposta da Merlin forse a rimetterci è proprio il rock classico, sommerso da moltissimi titoli di jazz / fusion, musica contemporanea, blues, metal, elettronica ed hip hop. In effetti si mettono subito le cose in chiaro: i dischi sono stati prescelti non per la loro qualità, ma semmai per la loro capacità di cambiare il corso della storia della musica. E' pertanto logico che la musica sperimentale faccia la parte del leone in questa lista. Il volume, peraltro confezionato in maniera egregia e quasi prestigiosa, non è quindi per tutti i palati. Per farvi ancora meglio capire il taglio del libro, vi riporto una parte del commento che Merlin scrive parlando di Never Mind dei Nirvana: ".....Cobain concatena gli accordi (o per meglio dire i power chord) in sequenze inedite, ai limiti dell'assurdo, fuori dagli schemi della tonalità, riuscendo però a ricondurre tutto a forme melodiche comprensibili a tutti. Talvolta penso che Kurt sparasse delle sequenza casuali sul manico per poi trovare una linea vocale, il più semplice possibile, che vi passasse attraverso. Oppure può darsi avesse un suo metodo personale di concepire le sequenze armoniche e una visione molto più ampia e disincantata dei modelli consolidati...." Alzi la mano chi tra voi, che sia anche un fan della band di Seattle, beninteso, ama la musica dei Nirvana per i motivi citati dall'autore. Una visione laterale della musica del secolo scorso da Giacomo Puccini (Tosca) a Uri Caine (The Goldberg Variations). |