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IL DIAVOLO PER LA CODA - Daniel Chavarrìa

(Viudas de sangre - 2006)
Daniel Chavarrìa
Marco Tropea Editore

Cosa c'entrano i dignitari russi imprigionati a Tsarskoye Selo alla vigilia della rivoluzione d'ottobre, e le voglie di un'undicenne principessa stregata dal magnetismo mistico religioso, oltre che dal poderoso membro, dello starez Rasputin, con una sarta-contadina cubana che trent'anni dopo crede in un Dio stilista ed è decisa a tutto pur di smascherare l'uomo o gli uomini che le hanno ucciso il marito?

  Se non si è disposti a credere, non si può leggere Chavarrìa! Se non si è disposti a credere che una goccia di sangue versata in una fredda notte russa sgorghi a fiotti nel bel mezzo di una caleta sucia nei pressi della Baia dei Porci, qualche anno prima che diventi La Baia dei Porci, allora con questo scrittore settantenne uruguaiano, trapiantato alla corte di Fidèl dopo tanto pellegrinare, si va poco lontano. Eppure la storia ha del memorabile. Lo stile, la prosa rincorrono e si prostrano alla storia che narra di fatti accaduti, inizialmente, in periodi e luoghi diversi quindi ricomposti magnificamente in un finale che trasforma il noir come siamo abituati a conoscerlo in una esperienza esotica.

Superato l'ostacolo iniziale - necessario per accostarsi alla lettura di questo scrittore che da venditore ambulante a Roma si è ritrovato docente universitario all'Avana di latino e greco - si percorre volentieri la strada lunga 500 pagine dove si susseguono le storie di Olga, Chechita, Benito, don Eduardo, don Isidro, Mongo Piè, Miranda, Piotr, Greta, Yvonne...

Accompagnamento musicale: mix tra Tchaikovsky e Buena Vista Social Club.
Sul cibo lascio a voi la scelta, ma sul tavolo almeno una bottiglia di vodka e una di Tequila!

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