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MARE, MARMO E MONTAGNA - Elisabetta Salvatori


RITRATTO D'ATTRICE

Elisabetta Salvatori si racconta in "Mare, marmo e montagna"

Di David Fiesoli


I racconti fatti di parola recitata, le storie raccontate e cantate, ora rimangono solide davvero, scritte nero su bianco, raccolte in un volume il cui titolo è affidato a un'allitterazione, "Mare, marmo e memoria", ovvero l'arte di Elisabetta Salvatori, attrice fortemarmina che, sola e minuta, riempie lo spazio scenico con le parole. Il libro raccoglie tutte le pièce teatrali che l'attrice ha portato in scena, da "la bella di nulla" a "Viola" dedicata a Dino Campana, da "La bimba che aspetta" a "Scalpiccii sotto i platani" sulla strage nazista di Sant'Anna di Stazzema, fino all'ultimo spettcolo "Vi abbraccio tutti", scritto insieme a Fabio Genovesi e Francesco Guccini. Ad accompagnare i testi degli spettacoli, anche note critiche, drammaturgie e confidenze che ripercorrono la carriera di Elisabetta Salvatori, attrice e autrice versiliese, fondatrice del Teatrino dei Favolanti.

 Il libro, edito da Titivillus, è ideato e curato da Tommaso Chimenti, giornalista e critico teatrale, mentre le fotografie sono di Francesca Pagliai. E' un affresco intimista che sa di mare e di monti, come la vita dell'artista a cui è dedicato, sospesa a metà tra la passione per il teatro e la pittura, tra la vita e il suo racconto, condito di ricordi e memorie. Prima decisa pennellata dell'affresco è proprio l'appassionata intervista all' "esile fatina" , fatta da Chimenti, che ripercorre sinceramente e senza reticente una carriera testarda e brillante, e incontri importanti come quello della Salvatori con Rigoberta Menchù o con Sepulveda, di cui l'attrice ha messo in scena "la gabbianella e il gatto", ma anche imbarazzanticome quello con lo scrittore Romano Battaglia.  

 Completano l'affresco teatrale, oltre ai testi, una serie di scritti sull'attrice: la sentita e spontanea testimonianza del poeta contadino Carlo Monni, le dediche dello sceneggiatore fabio Genovesi e del musicista Matteo Ceramelli che accompagna la Salvatori in tutti i suoi spettacoli, e l'omaggio dei critici Roberto Incerti, Gabriele Rizza, Francesco Tei e David Fiesoli. Il libro, lungi dal riproporre la solita trita antologia amarcord, presenta l'attrice nella sua umanità, più persona che personaggio. Tra i contributi anche un estratto de "L'americano" di Francesco Guccini. A raccontarci la genesi del libro è Tommaso Chimenti. "Questa pubblicazione era nell'aria da tempo- racconta il curatore- Elisabetta in più occasioni aveva manifestato il desiderio di raccogliere i testi dei suoi spettacoli in un'opera antologica. Un'idea che io e Francesca Pagliai abbiamo subito pensato di sostenere e incoraggiare. Da questa voglia collettiva di dar voce sulla carta al suo teatro di narrazione è nata questa pubblicazione. Un testo che mira a raccontare Elisabetta come donna più che come attrice, a svelare i dettagli, i vissuti e le atmosfere di un teatro volutamente intimista, affidato alla parola e alla memoria". Ne esce un ritratto polifonico, fatto di incontri e aneddoti, di voci, di piatti cucinati in casa con ingredienti semplici, che hanno contribuito a fare di Elisabetta Salvatori l'attrice che è oggi sul palco: sempre espressiva, appassionata, genuina come quel mondo che ci racconta abitato da personaggi di dure realtà, ai quali è impossibile non affezionarsi, ma anche da antichi mestieri, nenie e canzoni, modi di dire e credenze bisbigliate. Adesso come dieci anni fa, quando la sua avventura teatrale è cominciata, Elisabetta nelle vesti di una perfetta ambasciatrice e testimone, racconta e si racconta con il suo inconfondibile dialetto versiliese. Il libro, in un abbraccio di impressioni, teatrali e umane, racconta le tappe del cammino di questa attrice, innamoratasi per caso del teatro tanto da farne sue le orme.

ELISABETTA SALVATORI
"Mare, marmo, memoria"
Titivillus, pp.195, euro16