Anno di pubblicazione: 2014 Provenienza: Italia / Giappone / U.S.A. Genere: alternative rock Voto: ***1/2 Brano migliore: The One I Love
Commento: Buona parte dell'estate è passata leggendo sterili polemiche da parte dei vecchi fans dei Blonde Redhead sul loro nuovo lavoro. Barragàn (il titolo omaggia un pittore argentino contemporaneo) è effettivamente molto lontano dal noise rock che la band italo - giapponese proponeva 15 anni fa, ma non è che i suoi predecessori fossero da meno. L'aspetto che mi preme sottolineare è la continuità compositiva del trio. Le canzoni hanno sempre una decisa impronta melodica (come all'epoca) e, ad un certo punto, vengono disturbate da inserti "alieni" e rumoristi. Oggi il punto di riferimento non può più essere Neil Hagerty (Pussy Galore, Royal Trux), ma semmai l'elegante violenza repressa di Michael Timmins dei mai troppo lodati Cowboy Junkies. Ci sono tanta elettronica e dream pop in Barragàn e pure una bella marcia krautrock (Mind To Be Had), debitrice più dai Neu, che dai Can. Se volete tornare indietro nel tempo, sono affari decisamente vostri.
Assomiglia a: vedi sopra. Dove ascoltarlo: in una galleria di arte contemporanea, mischiandolo ad un qualsiasi album dei Gotan Project. |