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FRANCO BATTIATO - Fleurs 2

Speriamo che sia una trilogia, così si conclude con "Fleurs 2" la rivisitazione di immortalità che Battiato ogni tanto si diverte a fare. Come in Fleurs 1 e 3 Battiato scava nella nostra memoria per tirar fuori canzoni iniquamente cadute nell'oblio reinterpretandole con una grazia vocale e arrangiamenti da musica classica, da musica da camera. Un'operazione raffinatissima anche questa volta ma il mordente se n'è andato, e sebbene Battiato ci abbia abituato soprattutto da quando è felicemente in coppia con Sgalambro a una certa algida perfezione, stavolta rasenta il divino e come in ogni cosa troppo perfetta tutto sembra fin troppo facile
L'inedito "Tutto l'universo obbedisce all'amore" duettato con Carmen Consoli non ha certo la forza che aveva la splendida "Come un sigillo" in duetto con Alice, l'inedito del primo Fleurs. Nel terzo, i duetti si sprecano: risulta insopportabile l'onnipresente Antony in "Del Suo Veloce Volo", piacevole la rivisitazione di "Sitting on the dock of the bay" con Anne Ducros, mozzafiato il connubio franco-arabo (omaggio a Dalida) con la bravissima cantante iraniana Sepideh Raissadat in una splendida versione di "Il Venait D'avoir 18 Ans". 
Simon&Garfunkel e gli Aphrodite's Child però non meritano le versioni minimal di "Bridge over troubled water" e "It's five o'clock". Chapeau per Camisasca presente con "La musica muore" e "Il carmelo di Echt", mentre la versione fatta solo di pianoforte e voce di "L'addio" , brano che Battiato scrisse per Giuni Russo, per quanto bella provoca nostalgia per l'originale, che resta insuperabile per intensità e corposità, con gli strumenti che inseguono la straordinaria voce della cantante siciliana e sembrano quasi non poterla raggiungere, imbrigliare, ma solo servire.

Voto: 6

David Drago