Commento: Sono Livornesi, sono appassionatissimi di pop britannico (e di Burt Bacarach, almeno a giudicare dai territori battuti dal trombettista Mauro La Mancusa) e cantano in un inglese dalla perfetta pronuncia “cockney”. Zarastro è il primo album di questi ragazzi che usano fiati,archi e chitarre acustiche per dipingere entusiasmanti e melodici acquarelli pop. Le canzoni forti della scaletta si chiamano Time, The Copelands, Uncertain Moment, Nothing Is Predictable e Black Tambourine, ma un po’ tutte le canzoni hanno una loro importante ragione di essere. Speriamo che il cantato in inglese non sia un limite per il loro successo all’interno dei patri confini ed invece risulti attrattivo per il mercato internazionale. Talentuosi e non banali.
Assomiglia a: The Last Shadow Puppets, Sparklehorse Dove ascoltarlo: come colonna sonora di un concorso di bellezza di metà anni ’60. |