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VERDENA Wow

Per parlare del nuovo disco dei Verdena, basterebbe partire dal primo video estratto dal disco: Razzi arpia inferno e fiamme. Dentro, per chi vuole vederli, ci sono dei richiami estetici a Kurt Cobain fino ad arrivare a ... Sandra Mondaini che si agita sotto le lenzuola. Scherzi a parte, ma in Wow, il nuovo disco dei Verdena, ci si trova davvero di tutto. I ragazzi bergamaschi andando dritti per la loro strada senza badare a molto altro sono davvero in stato di grazia e sembra proprio che stavolta non si siano dati nessun limite, nessuna censura, nessun freno. Liberi e davvero imprendibili, soprattutto dal mare magum della mediocrità che ci aspetta tra qualche settimana al blasonato festival di Sanremo. Nessun limite di tempo: Wow è un ricchissimo disco doppio, 13 tracce nel primo CD (durata: 42:45) + 14 tracce nel secondo (durata: 40:26).

Nessun limite di mood: il disco passa da tracce progressive strumentali come Adoratorio, a pezzi folk-psicadelici come appunto il singolo Razzi arpia inferno e fiamme, a tracce più pop come Canzone ostinata, o più più tipicamente rock come Sul ciglio; riuscendo a scavalcare schemi preconcetti e generi .

Nessun pudore: i testi sono intimi e personali, un autentica e sincera messa in scena di sé. "Affronta la rivoluzione allo specchio" ci cantano in Miglioramento, ed è proprio quello che questi ragazzi sono riusciti a fare.

Wow riesce a diventare subito un classico, coniugando la nostra migliore musica italiana con riferimenti altissimi della musica internazionale dai Beatles, ai King Crimson. Il tutto, miracolosamente, senza sembrare né impertinenti né esagerati. Tanto meno dei nostalgici, alieni al proprio tempo. Anzi, riescono a filtrare il tutto con l'onestà e la passione di ragazzi di periferia, che non vogliono fare il clone delle rock star ma cercano solo di diventare, concerto dopo concerto, dei veri e bravissimi musicisti. E i riferimenti a volte sono anche spudoratamente palesi e divertiti: prendete Loniterp che non è altro che l'anagramma proprio di Interpol, band che probabilmente pagherebbe per un pezzo così riuscito e corposo.

Il disco in ogni caso sorprende per la maestria ritmica e strumentale, che sostiene (invece di coprire) linee melodiche davvero indimenticabili. Sfido chiunque ad ascoltarlo senza ciondolare la testa e sbattere il piedino. Sfido chiunque a non ascoltarlo in macchina senza aver voglia di spingere l'acceleratore. Credetemi è molto molto più semplice mangiare una fruit joy senza masticarla. Insomma oltre al contenuto (che ribadisco, nel caso non fosse chiaro, è OTTIMO), è anche una questione di atteggiamento. Nonostante il disco voli davvero alto, non c'è traccia di snobberia, autocompiacimento o autoreferenzialità. Il disco ci regala, oltre a gran musica, anche la percezione di una vera band e del loro mondo, molto cameratesco, goliardico, intimo e decisi verso la loro ricerca di "normalità", per cui fare il musicista è un lavoro e non uno status.

Wow" è davvero l'altra Italia e che è pronta a farsi sentire con forza e determinazione. L'altra Italia che è stata offuscata e messa in disparte da nani e ballerine (ogni riferimento NON è puramente casuale) negli ultimi 25 anni di televisione commerciale sempre uguale a se stessa.

Un disco che va a riprendere il discorso proprio lì dove qualcosa si era interrotto, ripescando il meglio degli anni '70, come ben evidenzia anche la copertina con la grafica deliziosamente retrò. Poco altro che si posso aggiungere: giudizio ottimo e l'auspicio delle migliori fortune in attesa di vederli dal vivo. Un disco da non farsi scappare. Possiamo già scommettere su fatto che Wow arriverà dritto dritto nelle classifiche dei migliori dischi di questo 2011, riuscendo forse a dare l'affermazione definitiva al nostro indie rock italico.

Voto: *****

                                                                          
 Matteo Lion

Guarda il video "Razzi arpia inferno e fiamme"

http://www.youtube.com/watch?v=FrxmstNVFtg