BENNY GOLSON The Philadelphians
Anno di pubblicazione: 1958Brani: You’re Not The Kind / Blues On My Mind / Stablemates / Thursday’s Theme / Afternoon In Paris / CalgaryMusicisti: Benny Golson (sax tenore), Lee Morgan (tromba), Ray Bryant (pianoforte), Percy Heath (contrabbasso), Philly Joe Jones (batteria) | Philadelphia, la città dell’amore fraterno, della “campana della libertà”, di Rocky Balboa e del panino con la bistecca al formaggio ha un altro motivo per essere famosa ed orgogliosa: l’essere stata celebrata da uno dei capolavori dimenticati del jazz targato 1958. Il tenor sassofonista Benny Golson, riunì quell’anno un fantastico quintetto all – stars per incidere su Blue Note quello che io considero il suo capolavoro assoluto.Uno dei rari casi di jazzisti con studi accademici alle spalle (era diplomato al conservatorio), Golson è stato uno degli esponenti di punta dell’hard bop o del “soul jazz” che dir si voglia. Un musicista ricco di swing la cui fama è sempre rimasta schiacciata dalla gigantesca figura di Sonny Rollins, ma che meritava sicuramente maggior fortuna (ha suonato tra gli altri con Lionel Hampton, Dizzy Gillespie, Art Blakey e Clifford Brown). Chissà come sarebbe stata oggi la fama del buon Benny (nato nel gennaio del 1929 ed ancora vivente) se l’incredibile trombettista Clifford Brown fosse rimasto vivo ed i due fossero riusciti a portare a termine il progetto di creare un gruppo con l’altrettanto incredibile batterista Max Roach. E’ comunque da riscoprire il ricco fraseggio golsoniano, capace in quegli anni di essere protagonista di almeno un altro grande capolavoro da leader (Groovin’ With Golson del 1960 con Art Blakey, Curtis Fuller e Paul Chambers) ed altri dischi più che pregevoli come Take A Number From One To Ten (1961) e Free (1963). The Philadelphians però li batte tutti grazie a tre ottime composizioni del leader più o meno virate sul blues (Blues On My Mind, Stablemates e la superlativa Thursday’s Theme), ad una composizione dell’oscuro pianista Ray Bryant (Calgary), ad uno standard (You’re Not The Kind) e ad una convincente rilettura di Afternoon In Paris, proveniente dal repertorio del Modern Jazz Quartet. Ascoltare questo disco è anche un’occasione per ritrovare l’eccezionale talento di un altro sfortunato trombettista come Lee Morgan.Qualche anno fa il film The Terminal di Steven Spielberg ci ha raccontato l’incredibile storia di un immigrato negli States alla ricerca di un autografo di Benny Golson. Noi per conoscere questo grande musicista dobbiamo sottostare ad epopee molto minori: è sufficiente infatti andare in un negozio di dischi ed accaparrarsi una copia di questo capolavoro. | Lorenzo Allori | |
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