On Air Stiamo trasmettendo:
Supercompilation

Parola di DJ

newsletter
Vuoi essere informato su tutte le novità di Radiogas?
Iscriviti alla nostra newsletter
Scrivi la tua email



CHET BAKER - Chet Is Back

 

Genere: jazz

Provenienza: Italia

Anno: 1962

Voto: ****1/2

Brani: Well, You Needn’t / These Foolish Things / Barbados / Star Eyes / Over The Rainbow /Pent Up House / Ballata in forma di blues / Blues In The Closet.

 

 

Chet Baker - tromba / Bobby Jaspar – sax tenore, flauto / René Thomas – chitarra / Amedeo Tommasi - pianoforte / Benoit Quersin – contrabbasso / Daniel Humair – batteria.

 

Nel 1959 Chet Baker è di nuovo a suonare in Italia, precisamente in Versilia. Una sera d’estate lo trovano in un distributore di benzina in coma per overdose di eroina. Lo arrestano e viene condannato a diciannove mesi di prigione, che sconterà nel carcere di Lucca. La sera del suo rilascio lo aspettano amici e fan, tra questi il pianista Amedeo Tommasi, che ritroveremo in questa session. Non solo, viene organizzato un concerto in suo onore al teatro Comunale del Giglio di Lucca, con lui come ospite sul palcoscenico, ovviamente. Fu un successo e non poteva essere diversamente. Chet Baker è stato in assoluto uno tra i migliori trombettisti di tutti i tempi, dotato di uno stile fluido e leggero, dolce e poetico, come la sua voce che lo rese celebre nell’interpretare soprattutto delicate canzoni di tema romantico. Tutti riconobbero in lui un vero talento, tanto da vincere il referendum di Down Beat nel 1954 come miglior trombettista, surclassando il rivale Miles Davis. Tutto questo in parallelo con una vita difficile, costellata dalla dipendenza dalle droghe pesanti e dalla costante ricerca del denaro per procurarsele. Molte registrazioni, realizzate nel suo continuo vagabondare tra Stati Uniti e Europa, nascevano proprio da questa esigenza e alcune di esse non furono all’altezza delle sue straordinarie capacità espressive. Poco più di un anno dopo la RCA Italiana inaugura i propri studi di registrazione a Roma. Chet Baker è il nome giusto per realizzare un disco. Il pubblico lo apprezza moltissimo anche grazie ad una certa notorietà conquistata partecipando a dei film in Italia, complice la sua vaga somiglianza ad un altro artista “maledetto”: l’attore James Dean.

Si riunisce una specie di Eurpoean jazz all stars, tra cui primeggiano sicuramente Bobby Jaspar e René Thomas. I brani spaziano da standard e ballad molto conosciuti a brani cari al repertorio di Miles Davis (Well, You Needn’t) o composizioni originali (il brano composto da Amedeo Tommasi - Ballata in forma di blues). E la sorpresa arriva dal suono limpido e rotondo della tromba di Baker. Sembra che la dura esperienza del carcere non abbia lasciato segno alcuno. Anzi lo stile appare più deciso del solito, quasi da perfetto hard bopper. Le frasi brevi, essenziali, asciutte come lui solo sa inanellare, svettano negli assoli e ci restituiscono un Baker dei momenti migliori, tra l’altro in perfetta sintonia con gli altri componenti del gruppo.

L’altro pregio di questa riedizione in cd è quella di regalarci quattro registrazioni inedite eseguite con le orchestre dirette sia da Piero Umiliani che da Ennio Morricone. Delle vere e proprie perle di bellezza, in cui Baker incanta ancora una volta con la sua voce dal tono suadente e dal timbro fanciullesco.

Un disco basilare per crearsi una discografia essenziale di jazz moderno.


 Marco Milanesi