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Donny McCaslin – Fast Future

Anno di pubblicazione: 2015

Nazione: U.S.A.

Genere: Jazz, fusion

Giudizio:

 

Brani: Fast Future / No Eyes / Love And Living / Midnight Light / 54 Cymru Beats / Love What Is Mortal / Underground City / This Side Of Sunrise / Blur / Squeeze Thru

Brano migliore:

 

Musicisti: Donny McCaslin (sax tenore), Jason Lindner (pianoforte, tastiere, sintetizzatori), Tim Lefebvre (basso elettrico), Mark Guiliana (batteria), David Binney (voce, sintetizzatori), Nina Geiger (voce), Nate Wood (chitarra), Jana Dagdagan (voce)

 

Il sassofonista Donny McCaslin è salito recentemente agli onori delle cronache per aver donato un bel po' di colore a Blackstar di David Bowie. Nelle presentazioni di quel disco veniva definito come uno dei più importanti musicisti di "avant jazz" del mondo. Se però già gli assoli di Blackstar avevano poco di sperimentale, a mio giudizio ne ha ancora meno questo Fast Future. Approfittando della presenza del formidabile batterista Mark Guiliana, uno che sembra riuscire a suonare dei poliritmi soltanto suoi e spesso spezzati, Donny McCaslin imbastisce un bell'album che profuma però di fusion fine anni '70. Se avete amato i Brecker Brothers o gli Steps Ahead, troverete soddisfazione anche in Fast Future. Di diverso qui troverete una sezione ritmica maggiormente ispirata dai rumori delle macchine ed inserti elettronici del XXI secolo (anche se spesso ottenuti con sintetizzatori vintage). Inoltre c'è la maestria del leader, che (giuro) spesso non fa rimpiangere la perfezione formale di un Michael Brecker, con un impeto che lo fa talvolta sconfinare nel free jazz.