Commento: Elliott Sharp è una delle figure più inquiete della scena jazz sperimentale americana. Fin dalla sua partecipazione all'incensato incontro tra John Zorn e la musica di Ornette Coleman (l'album Spy Vs. Spy di fine anni '80) o alla sua collaborazione con il grande tastierista Wayne Horvitz, i progetti di Sharp sono sempre stati all'insegna dell'intransigenza e del rumore più genuino. Lontano dal jazz classico è anche questo nuovo progetto in trio (Brad Jones al basso elettrico, Chess Smith alla batteria ed il leader a dividersi tra sax soprano, sax tenore e la sua terroristica chitarra elettrica), in cui si concede pochissima pace ai padiglioni auricolari dell'ascoltatore, soverchiati da assalti noise, momenti di nu jazz e di puro free jazz (The Grip). Un tempo tutto questo si chiamava "new thing", da qualche anno dovrebbe essere forse definito "old thing". Assomiglia a: John Zorn e soprattutto Marc Ribot. Dove ascoltarlo: in un raduno politico degli anni '70. |