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Greg Ward & Ten Tongues – Touch My Beloved’s Thought

Anno di pubblicazione: 2016

Nazione: U.S.A.

Genere: Jazz

Giudizio: ***1/2

 

Brani: Daybreak / Singular Serenade / The Menacing Lean / Smash, Push, Pull, Crash / With All Your Sorrow, Sing A Song Of Jubilance / Grit / Round Three / Dialogue With The Black Saint / Gather Round The Revolution Is At Hand

 

Brano migliore: Round Three

 

Musicisti: Greg Ward (sax contralto), Tim Haldeman (sax tenore), Keefe Jackson (sax baritono, sax tenore), Ben LaMar Gay (cornetta), Russ Johnson (tromba), Norman Palm (trombone), Christopher Davis (basso tuba, trombone), Dennis Luxion (pianoforte), Jason Roebke (contrabbasso), Marcus Evans (batteria)

 

 

Ha appena trentasei anni Greg Ward, ma ha già acquisito una capacità tecnica tale da essere considerato uno dei migliori improvvisatori d'America. Tutta la sua precoce carriera nell'ambito del jazz è stata segnata dalla gigantesca figura di Charles Mingus. Anni ed anni a studiare certosinamente le composizioni del maestro, hanno consentito a Ward di realizzare quello che è il suo progetto più ambizioso: una big band di dieci membri con cui suonare musica ispirata e stilisticamente affine a The Black Saint And The Sinner Lady. Il capolavoro mingusiano, ideato in forma addirittura di balletto nel lontano 1963, sublimava tutte le idee musicali del contrabbassista. Momenti classicheggianti, guidati dal pianoforte, venivano alteranti a selvagge improvvisazioni da pura "brass band", che richiamavano naturalmente il "jungle style" di Duke Ellington, ma anche contenevano ancestrali richiami free jazz. Touch My Beloved's Thought è una lunga esibizione dal vivo in quel di Chicago, che batte sui medesimi tasti (la parte lirica vede il suo massimo esempio in Singular Serenade, mentre The Menacing Lean o l'infinita Gather Round The Revolution Is At Hand rappresentano la nuova versione del brass band sound). Greg Ward si conferma in questa registrazione un maestro nell'utilizzo dei vari toni del proprio contralto, degno erede della versatilità di Eric Dolphy. Vorremmo semmai sentirlo alle prese con musica meno "datata" nelle proprie suggestioni ed ispirazioni.

 Lorenzo Allori