Anno di pubblicazione: 2015 Nazione: U.S.A. Genere: Jazz, Fusion, Crossover Giudizio: *** Brani: Flying Blind / Sombra en el espejo / The Wind In The Clouds / Perfect Crime / Kafiristan / Para borrar tu andar / Do Not Let Us Forget / La despedida / Burn / Waiting For Christmas / The Man In The Blue Mask / Assassin's Bay Brano migliore: Assassin's Bay Musicisti: John Zorn (direzione musicale), Mike Patton (voce), Jesse Harris (voce), Sofia Rei (voce), Marc Ribot (chitarra), John Medeski (organo, pianoforte, diamonica), Kenny Wollesen (vibrafono), Trevor Dunn (basso elettrico), Joey Baron (batteria), Cyro Baptista (percussioni) C'è una certa dose di autoindulgenza in questa incursione di John Zorn nel mondo della canzone. E' vero che il sassofonista era stato il leader dei grandissimi Naked City, che all'inizio degli anni '80 avevano saputo mischiare con successo free jazz ed hardcore punk (di loro, in questa formazione, c'è anche l'immenso batterista Joey Baron), ma è altrettanto vero che lui, come quasi tutti i musicisti di estrazione jazz, non può definirsi un "songwriter provetto". Altrimenti non si capisce perché il jazz continui ad attingere a piene mani dalle melodie di brani scritti quasi un secolo fa. Qui Zorn si affida alla voce schizofrenica di Mike Patton dei Faith No More ed a due cantanti più ortodossamente di area jazz (Jesse Harris e Sofia Rei) ed a sorpresa non utilizza il suo amato sassofono. Si diverte viceversa a dirigere alcuni brani della sua lunga carriera, addizionati di parti cantate. Si passa sovente dalla furia puramente punk che adorna le vecchie canzoni dei Naked City, a moltissimo materiale che attinge a suggestioni latine. Questo è un disco divertente, ma sostanzialmente inutile e consigliato solo ai completisti della sterminata opera del sassofonista newyorkese. Spiccano in positivo le canzoni intitolate Kafiristan, Waiting For Christmas e Assassin's Bay. |