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Nate Wooley Quintet– (Dance To) The Early Music

Anno di pubblicazione: 2015

Nazione: U.S.A.

Genere: Jazz

Giudizio: ***1/2

 

Brani: Hesitation / For Wee Folks / Blues / Delfeayo's Dilemma / Phrizzinian Man / On Insane Asylum / J Mood / Skain's Domain / Hesitation - Post Hesitation

 

Brano migliore: For Wee Folks

Musicisti: Nate Wooley (tromba), Josh Sinton (clarinetto basso), Matt Moran (vibrafono), Eivind Opsvik (contrabbasso), Harris Eisenstadt (batteria)

 

E' nato prima l'uovo o la gallina? Il dilemma si ingigantisce, in ambito jazzistico, per questo nuovo lavoro del trombettista originario dello Stato dell'Oregon. La "musica precoce" è quella che si suonava in Louisiana agli albori del jazz, oppure è quella avanguardistica che, rifiutando le regole dell'armonia comunemente accettate, ha riportato decisamente nel jazz una sorta di "afrocentrismo"? Wooley si schiera da sempre sul versante free jazz, ma la strabiliante novità di questo album è che questa volta ha deciso di cimentarsi con il repertorio del più reazionario tra i trombettisti: Wynton Marsalis. Apprezzato per la sua grande tecnica, ma anche detestato per le sue scelte passatiste, Marsalis è stato il capofila del revival classicista, che ha imperversato nel mondo del jazz a partire dall'inizio degli anni '80. La sua potrebbe essere definita "early music", proprio per quel suo esplicito riferirsi al tempo che fu (non volendo soffermarsi su certe tentazioni barocche, che niente hanno a che vedere con le polverose strade di Storyville). Wooley accetta la sfida della reinterpretazione, decidendo però di non snaturare minimamente il proprio consueto approccio. Ecco che (Dance To) The Early Music trasfigura il repertorio marsalisiano, tirandovi fuori una forza ed un'emozione che fino ad oggi risultava inedita. Il punto più estremo lo si raggiunge con la cacofonia reiterata della lunga Phrizzinian Man, ma anche gli altri episodi sono ben lontani dagli originali. Ben vengano dischi come questo, poiché ci permettono di interrogarci sulla natura stessa della musica popolare. Aspetto non secondario, è pure godibile (per chi ha una certa dimestichezza con l'avanguardia jazzistica, s'intende).

 Lorenzo Allori