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SONNY ROLLINS - Alfie Original Soundtrack

E’ curioso che proprio i protagonisti di Sleuth, Michael Caine e Jude Law, abbiano interpretato, a distanza di quasi quarant’anni, le due incarnazioni dell’irriducibile Alfie, sciupafemmine senza scrupoli che alla fine, forse, troverà la forza di crescere; archetipo maschile (inglese e non solo) quanto e più dei rivali-modello di Sleuth.
Alfie (il film) apriva una crepa in questo modello, ci scrutava dentro, ne investigava sensibilmente il vuoto, forse irredimibile e forse no. Molto più, va detto, nella versione originale di Caine che in quella glamour e un po’ patinata di Law. Un altro punto a favore dell’originale era la colonna sonora. Di Sonny Rollins, mica un guitto qualsiasi. E con un piccolo mistero, come vi diremo in fondo.
Rollins vuol dire sax in grande spolvero, jazz libero e sfrontato, senza compromessi. Melodie dirette e ritmo accelerato. E qui, certamente, non si smentisce. Ascoltate Alfie’s Theme e la sua cantabilità insinuante, che sfiora senza sforzo i dieci minuti di durata. Quel di più riflessivo, di malinconia, necessario a un film centrato su un’autocoscienza, lo dà l’arrangiatore, Oliver Nelson, e la sua orchestrazione (con Phil Woods all’alto e Kenny Burrell alla chitarra). Da qui ballads come He’s Younger Than You Are, blues in minore come Little Malcolm Loves His Dad e la splendida On Impulse, un valzer jazz che, da solo, vale il prezzo dell’acquisto. Però…

Alcuni di voi ricorderanno come Alfie sia anche il titolo di una delle più belle e famose canzoni di Burt Bacharach. Mica un guitto, nemmeno lui. Bene, pure quella canzone (recuperabile senza sforzo in una qualsiasi antologia del nostro) faceva parte della colonna sonora, per la precisione come sigla finale. Però qui non cercatela. Non c’è. Per una volta, accontentatevi del jazz…

Luca Perlini