Commento: di M Ward si parla spesso a sproposito. Ha fatto successo, ma non merita di stare nel gotha del nuovo cantautorato americano. Molte spanne lo separano da un Iron & Wine, tanto per fare un nome a caso. Questo A Wasteland Companion mostra gli stessi lati deboli che avevano caratterizzato il supergruppo Monsters Of Folk (al quale aveva partecipato): canzoni scadenti, nonostante delle ottime intuizioni pop (che già aveva messo in mostra nel fortunato progetto She & Him) e poca intensità. Per un cantautore è veramente un peccato mortale, non trovate? Noioso.
Assomiglia a: un Jack Johnson meno indolente, ma anche meno incisivo. Dove ascoltarlo: in una stanza dove si proiettano vecchie diapositive. |