| Provenienza: Inghilterra Anno: 2010 Genere: canzoni elettroniche Assomiglia a: Blue Nile, Robert Wyatt, Lost in Translation o.s.t. Voto: **** Brani migliori: Leipzig, Palm Springs, Berlin, Valencia
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La sorpresa dell'anno. Immaginatevi una qualsiasi delle città che danno il titolo ai brani di questo One One, immaginatevi a girarla a un'imprecisata ora della notte, abbagliati dalle "neon lights", stanchi ma felici di far andare le gambe e ritardare, ancora, il rientro in una camera d'albergo vuota che vi aspetta. Questa l'atmosfera delle trasognate canzoni elettroniche di Matthew Herbert, alias Herbert, alias Radioboy, alias Wishmountain e chissà che altro ancora. Uno di quelli che dici che magari ne fa troppe e invece, all'improvviso, piazza il colpo. Qui mixa Robert Wyatt e Boards of Canada, Cluster e Talking Heads, e se ne esce con un esempio da manuale di saudade urbana. Un disco straniante e pensoso, di fascino singolare, che si fa riascoltare una, cinque, dieci volte. Fino a trasformarci nel Bill Murray di Lost in Translation, a ricordare quella volta, ahimè, che Scarlett...
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