Commento: Jonathan Meiburg e i suoi Shearwater sono forse il più europeo tra i gruppi indie rock americani. Di solito siamo noi del vecchio mondo a rubare idee e suggestioni al nuovo continente, ma Meiburg non la pensa affatto così. Si sta inglesizzando disco dopo disco, lasciando sempre più in disparte le suggestioni in stile “americana” che avevano caratterizzato i primi lavori degli Shearwater. Più passa il tempo e più si comprende come la separazione da Will Sheff e dagli Okkervil River fosse assolutamente necessaria, visti i percorsi musicali completamente divergenti intrapresi dai due (ex) compari. L’ennesimo buon lavoro per una band (o forse è meglio dire progetto solista?) che rischia da ora in poi di ripetersi e di affogare nell’eccessiva eleganza della sua proposta musicale. Urgono novità ed energia. Assomiglia a: ai Marillion di Steve Hogarth o agli XTC di inizio anni ’90 (quelli di Nonsuch).
Dove ascoltarlo: su un fuoristrada durante un safari in una grande riserva sudafricana. |