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STEVEN WILSON Grace For Drowning

 

Anno di pubblicazione: 2011

Provenienza: Gran Bretagna

Genere: prog rock

Voto: ***

Brano migliore: No Part Of Me

 

Commento: Dopo l’ottimo Insurgentes di un paio di anni fa, Wilson arriva alla seconda opera solista, abbandonando le atmosfere quasi wave di quell’album per riportarsi decisamente sul suo terreno favorito: il prog rock. Ovviamente tutto bene, ci mancherebbe: lui sa il fatto suo e gli amici chiamati ad aiutare non sono affatto male: Steve Hackett (ex Genesis) alla chitarra, Jordan Ruddess (Dream Theater) alle tastiere e Trey Gunn (ex King Crimson) al basso. Ma il prog non dovrebbe essere il luogo delle “umane sorti e progressive”? E perché mai ha ancora senso nel 2011 copiare i grandi dischi degli anni ’70. Perché talvolta di plagio plateale si tratta. Ascoltate la sezione ritmica della prima parte di Raider II e ditemi se in vari punti non vi viene in mente l’esordio dei Re Cremisi. Qualche anno fa qualcuno disse “No Future”; probabilmente era uno slogan esagerato, ma proprio dai più preparati ed intelligenti musicisti del rock n’roll ci si attende sempre un po’ di coraggio in più. Insurgentes ce lo aveva.

 

Assomiglia a: Leggi sopra con in più qualche tirata ai limiti del metal (in stile ultimi Porcupine Tree), qualche rimando ai Van Der Graaf Generator (in particolare per l’uso affatto convenzionale dei fiati) e perfino qualche lunga tirata ipnotica in stile Animals dei Pink Floyd.

 

Dove ascoltarlo: sulle frequenze di una radio libera anni ‘70.

 Lorenzo Allori