Commento: Parte l’iniziale Art Of Almost e la sensazione è quella di un ritorno alle atmosfere quasi noise del mai troppo lodato A Ghost Is Born (2004). Invece poi le atmosfere dell’album si attestano su una lunga serie di ballate in stile Sky Blue Sky (2007) con disturbi ed interferenze elettroniche varie, senza però raggiungere la criticità di Yankee Hotel Foxtrot (2002). Mi piace ricordare alcuni dei dischi precedenti di questa geniale band americana perché i Wilco rappresentano oggi quello che i Radiohead sono stati a cavallo tra anni ’90 e prima decade del millennio: “il” gruppo guida. Jeff Tweedy sembra però aver scoperto la pozione magica dell’immortalità perché ormai sono molti anni che ogni uscita del sestetto ne conferma le doti eccezionali. Anche in questo caso, benché manchi il brano killer (Impossible Germany docet), la scaletta è pressoché perfetta, con il solo neo di una One Sunday Morning francamente troppo lunga per la sua fragile struttura. Non perdete l’edizione in doppio cd con ulteriori quattro brani. Jeff Tweedy (chitarra e voce), John Stirratt (chitarra), Nels Cline (chitarra), Glenn Kotche (batteria), Mikael Jorgensen (tastiere) e Patrick Sansone (basso); tra qualche anno gli appassionati di rock citeranno questa formazione dei Wilco come una sorta di “Grande Torino” dei nostri tempi (Bacigalupo, Ballarin, Maroso….). Assomiglia a: loro. Dove ascoltarlo: in una sala d’ascolto di una biblioteca. Con le cuffie. |